“Irse/Perderse por los Cerros de Úbeda”
è una espressione Andalusa che si utilizza quando qualcuno, spiegando qualche concetto, prolunga troppo il proprio racconto perdendo l’obiettivo iniziale. Questa famosa espressione ha origine nel 1231 quando il Re cattolico Fernando III di Castiglia si propose di recuperare Úbeda, a quel tempo in mano ai mussulmani. Durante l’attacco decisivo un gruppo di soldati non si presentò al fronte. Finito l’assedio e conquistata la cittadina, il capitano Álvar Fáñes “el Mozo” giustificò al Re l’assenza del proprio nucleo di uomini dicendo che si era perso tra le colline di Úbeda.
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Una delle persone più importanti di Úbeda è il cantautore contemporaneo Joaquín Sabina, che nelle sue canzioni ha diversi riferimenti verso la città in cui è nato. Ma se c’è una persona che è stata rilevante per Úbeda, e che è responsabile del suo sviluppo architettonico, è Francisco de Cobos, un nobile della città che divenne Segretario di Stato di Carlos I e che, dopo l’espansione del Impero dalla Spagna. Amante dell’arte, si racconta che viaggiò in Italia e rimase stupito dallo stile rinascimentale che prevaleva all’epoca. Divenne mecenate del progetto e per questo fu fondamentale il lavoro dello scalpellino e architetto Andrés de Vandelvira.
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Indice
Dove dormire a Úbeda
Nonostante le esigue dimensioni, Úbeda ha già una certa rilevanza turistica ed è per questo che con facilità sarà possibile trovare alloggio. Se si decide di dormire a Úbeda, l’Hotel María de Molina si trova molto vicino alle attrazioni più importanti da visitare a Úbeda. Per chi festeggia un’occasione speciale il Parador Nacional situato in Plaza de Vázquez Molina è un alloggio da sogno. Controlla i prezzi qui.
Cosa vedere a Úbeda
Percorrendo l’autostrada che collega Cordoba (e l’Andalusia) con Madrid ci addentriamo in Jaén, una provincia non molto conosciuta turisticamente. Jaén è una delle tre province andaluse senza mare (le altre sono Cordoba e Siviglia), o meglio, senza un mare d’acqua. Il mare di Jaén è verde, ed è composto da onde di ulivi. Al centro di questa provincia si ubica Úbeda, una cittadina di 35.000 abitanti, capoluogo del territorio chiamato La Loma, un’area famosa per essere la maggior produttrice al mondo di olio d’oliva. Il 15% dell’olio d’oliva mondiale proviene da questa piccola regione agricola di Jaén. La ruralità del territorio caratterizza la cittadina in ogni suo aspetto. Sicuramente Úbeda non è il classico paesotto a vocazione prettamente turistica, bensì conserva la propria identità agricola e la valorizza congiuntamente al ricco patrimonio culturale (vedi Tour della Provincia di Jaén).
La Plaza Vázquez de Molina, uno dei migliori esempi del Rinascimento spagnolo
Úbeda, infatti, forma con Baeza uno dei patrimoni Unesco d’Andalusia, precisamente “l’insieme monumentale rinascimentale di Úbeda e Baeza“. Il piccolo centro storico è una perla grezza nel mare verde della campagna. Lo stile rinascimentale dei beni Unesco si mescola con l’influenza araba, con il barocco e in alcuni casi con il gotico. La più grande testimonianza rinascimentale di tutta la Spagna è sicuramente la Plaza Vázquez de Molina di Úbeda. In essa si affaccia la Sacra Capilla del Salvador, la Collegiata di Santa Maria Maggiore, il palazzo del Deán Ortega e il palazzo de las Cadenas (l’attuale sede del Municipio). Questi quattro maestosi edifici tipicamente color ocra racchiudono l’ampia piazza e altri beni rinascimentali di minor importanza.
Sacra Capilla del Salvador, il capolavoro del Rinascimento da vedere a Úbeda
È il monumento più importante da vedere a Úbeda. Fu fatta costruire nel XVI secolo da Francisco de Cobos con l’idea di ospitare un pantheon di famiglia. Iniziato da Diego de Siloé e terminato da Andrés de Vandelvira, questo tempio funerario è un capolavoro del Rinascimento. La facciata in stile plateresco con gli stemmi di famiglia di Cobos e Mendoza (moglie di Francisco) è solo un avviso di ciò che sta si vedrà all’interno. L’ingresso costa 5 euro e all’interno possiamo scoprire l’incredibile altare maggiore con una bellissima pala d’altare in legno, l’insolita porta della sacrestia o il pavimento a scacchi.
Palacio del Déan Ortega, stare come un nobile rinascimentale
Uno dei principali palazzi rinascimentali da visitare a Úbeda è quello di Déan Ortega, situato accanto alla Sacra Capilla del Salvador. E se possibile è consigliabile anche alloggiare, perché l’edificio ospita il Parador Nacional. Fu eretto per ordine di Fernando Ortega, primo Cappellano della Sacra Cappella nel XVI secolo. La sua facciata è piuttosto sobria (tranne l’ingresso incorniciato da colonne doriche) ma l’interno è stupendo. Basta affacciarsi dopo aver salito i primi gradini per godere del bel cortile rinascimentale su due livelli, rinforzato da numerose colonne di marmo, che vi accoglie.
Palacio de las Cadenas (attuale municipio di Úbeda)
Dal 1850 questo palazzo è sede del consiglio comunale di Úbeda. Nel 2022, le visite al suo interno (gratuite) sono state temporaneamente sospese perché è in fase di restauro, ma è un monumento molto importante in Plaza Vázquez de Molina. È un’altra opera dell’architetto Vandelvira con il finanziamento di Juan Vázquez de Molina, colui al quale la piazza è intitolata e che fu anche Segretario di Stato di Carlos I (era nipote di Francisco de Cobos e gli succedette in carica).
Basilica di Santa María de los Reales Alcázares
Di fronte al Palacio de las Cadenas si trova questo monumento da visitare a Úbeda. Oltre a far parte del complesso dell’UNESCO, è stata dichiarata Patrimonio Nazionale. La collegiata è costruita sull’antica Grande Moschea, ed è un perfetto esempio dell’evoluzione degli stili architettonici nel corso dei secoli nel comune: un po’ mudéjar, un po’ gotica, un po’ rinascimentale, barocca, neogotica. Il prezzo l’ingresso è di 4 euro, gratuito il lunedì pomeriggio.
Di rilevante interesse sono, anche, la muraglia e i torrioni difensivi che circondano tutto il casco antiguo. Questi sono la cornice di un tranquillo nucleo storico che offre al visitatore tantissime testimonianze culturali. In primo luogo è da rimarcare la bellezza e l’immensità del Hospital de Santiago. Un edificio che sino al 1975 è stato un vero e proprio Ospedale cittadino e che ora è il principale centro culturale e landmark turistico di Úbeda.
Come per tutta l’Andalusia e la Spagna, una grande influenza sulla città di Úbeda la ha avuta la comunità ebrea. I cognomi, la cultura e alcuni edifici, come la recente scoperta della Sinagoga (2007), testimoniano questo passaggio. Incredibile è la storia della rivelazione di questo prezioso patrimonio religioso medievale. Durante la riqualificazione di tre comuni costruzioni residenziali, vengono alla luce degli archi strutturali nascosti tra le pareti divisorie. Investigando più a fondo e scavando accuratamente, si scoprì come in quel sito si nascondesse un’importantissima Sinagoga. Un luogo di culto scavato nella roccia, con vari spazi per la preghiera, la “galleria delle donne”, la cantina e un’impressionante bagno di purificazione naturale di acqua risorgiva.
Insomma, questa cittadina è uno straordinario esempio dell’Andalusia autentica, dove il turismo non ha soppiantato le altre attività tradizionali e dove cultura e agricoltura continuano a convivere armoniosamente.
Come il capitano Álvar Fáñes “el Mozo”, perdetevi tra i colli di Úbeda!
È possibile visitare Úbeda e Baeza in un giorno?
È difficile dire quale tra i due paesi è migliore, Úbeda o Baeza, direi che ognuno ha il suo perché. Úbeda è più monumentale, ma Baeza ha più fascino. L’ideale è visitare entrambi, anche perché solo 10 chilometri li separano. Se ben organizzati, è possibile visitarli entrambi in un giorno, anche se comunque l’ideale sarebbe dormire in uno di essi.
Cosa vedere a Úbeda (Jaén):
- La Piazza Vázquez de Molina
- La Sacra Capilla del Salvador
- La Collegiata di Santa Maria Maggiore
- Il palazzo del Deán Ortega
- Il palazzo de las Cadenas
- La muraglia
- L’Hospital de los Honorados Viejos del Salvador
- La Sinagoga
Per maggiori informazioni turistiche è possibile consultare la pagina ufficiale dell’officina turistica del comune di Úbeda. Per consigli personalizzati o per organizzare una visita non dubitate a scrivere ad alberto@andalusiaviaggioitaliano.com