Arcos de la Frontera è, forse, il villaggio bianco di Cadice più conosciuto fuori dai confini nazionali. Infatti, questo paese è sicuramente quello in cui più di tutti si è sviluppato il settore turistico. A causa di vantaggi geografici e storici, Arcos è il paese di riferimento di questo territorio ed è la cittadina maggiormente preparata verso un’accoglienza turistica di qualità. De los pueblos blancos (vedi Grazalema, Setenil de las Bodegas e Olvera), Arcos è la destinazione più occidentale, ovvero più vicina a Jerez, a Cadice e perciò all’Oceano Atlantico.
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Cosa visitare ad Arcos de la Frontera
Nonostante sia una cittadina di 31.000 abitanti, Arcos non perde il fascino tradizionale di questi paesini. Anch’esso arroccato su di un rilievo e con la tipica colorazione bianca delle case, Arcos fu durante l’epoca mussulmana un paese prospero e strategicamente molto importante. Le maggiori testimonianza culturali del paese sono infatti, di origine o con richiami mudéjar. Questo stile lo si può benissimo notare nella Chiesa Santa Maria de la Asunción del XIV-XV secolo. Questo monumento religioso ha avuto un modellamento nel XVI, quando sono stati aggiunti elementi rinascimentali e barocchi.
Il palazzo del Conde del Águila, anch’esso del XIV-XV secolo, è un bene turistico gotico-mudèjar ed è considerato uno degli edifici civili più antichi d’Andalusia. Nel centro storico, sono vari i beni di elevato interesse turistico visitabili: la Chiesa di San Pedro del XV-XVII secolo, il Convento di San Augustin del XVI-XVII secolo, il palazzo del Mayorazgo del XVII secolo e l’Ospedale e Chiesa de la Caridad del XVI-XVII secolo.
Nella stessa piazza (plaza del Cabildo) in cui si affaccia la Chiesa dedicata a Santa Maria de la Asunción è possibile ammirare il Castello di Arcos. Una costruzione difensiva di origine mussulmana eretta sul punto più alto del paese e che durante il dominio cristiano passò ad essere la residenza dei Duchi della città.
Dalla stessa piazza è possibile immettersi su uno dei tanti punti panoramici del paese. Qui spesso si apposta un falconiere, mostrando il volo dei propri rapaci lungo l’impressionante ripida vallata. Le varie vedute che offre Arcos de la Frontera sono un ulteriore motivo di interesse. Dalla cittadina è possibile scorgere, oltre che i tradizionali paesaggi agricoli e serrani d‘Andalusia, anche la diga di Arcos e il relativo lago artificiale.
Oltre a tutto questo patrimonio paesaggistico, Arcos sorprende il visitatore per la semplicità che caratterizza tutti i paesi bianchi. Il sali e scendi delle viuzze e l’abitato bianco offrono al turista, in qualunque istante, un’atmosfera autenticamente andalusa. ll tradizionale colore bianco delle case di questo territorio, ricordiamo, è dovuto all’uso della calce (ora sostituito da altri materiali più salubri) come isolante termico e idrico.
Perdersi per le strade, i monumenti e i paesaggi di questo comune è un’esperienza sublime, sopratutto se il sole illumina le case adattate al rilievo. Per questo, se avete in mente per le vostre vacanze un tour de los pueblos blancos, o paesi bianchi di Cadice, tenete presente Arcos de la Frontera come punto di partenza e di riferimento del vostro percorso.
Dove dormire ad Arcos
Arcos è della zona la località turisticamente più fornita. Qui è possibile scegliere il proprio alloggio tra le varie soluzione che offre la cittadina. Di seguito, invece, tutti gli hotel in offerta in provincia di Cadice.
Cosa vedere ad Arcos de la Frontera (Cadice):
- La Chiesa Santa Maria de la Asunción
- Il palazzo del Conde del Águila
- La Chiesa di San Pedro
- Il Convento di San Augustin
- Il palazzo del Mayorazgo
- L’Ospedale e Chiesa de la Caridad
- Il Castello di Arcos
- La diga di Arcos
- I punti panoramici
- Le case bianche
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il portale d’informazione turistica di Arcos. Per consigli personalizzati o per organizzare una visita non dubitate a scrivere ad alberto@andalusiaviaggioitaliano.com
Una risposta su “Arcos de la Frontera: punto di partenza de los pueblos blancos”
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