L’Andalusia è universalmente riconosciuta per la ricchezza culturale che la caratterizza. Il patrimonio islamico presente nella regione rende questo territorio unico in tutta Europa. Spesso però, concentrati su quest’aspetto, ci dimentichiamo dell’importanza che l’Andalusia ha avuto durante l’epoca dei Re Cristiani. Dopo la riconquista cattolica, questa parte del sud della Spagna ha vissuto un’epoca molto florida. Ciò venne incentivata, oltre che dalla vittoria sui mori, dalle conquiste e dalla supremazie della monarchia spagnola nelle Americhe (il Siglo de Oro).
La conquista delle Americhe, tappa rivoluzionaria della storia mondiale, ha inizio proprio in Andalusia e in concreto a La Rábida, località del paese di Palos de la Frontera in Provincia di Huelva (territorio famosissimo per la produzione di fragole). In questo luogo, il genovese Cristoforo Colombo salpò nella sua avventura rivoluzionaria. Qui, infatti, l’italiano trovò rifugio e supporto da parte dei monaci francescani che ospitarono, appunto, il navigatore. Questi, fecero di più, intercedettero a favore dell’esploratore nella negoziazione tra Colombo e la Regina Isabella la Cattolica.
Cosa vedere a La Rábida:
Il monastero che ha albergato l’illustre personaggio, è una chiesa del XIV-XV secolo in stile gotico-mudéjar, ubicata in una zona rialzata geograficamente vantaggiosa. Infatti, la località La Rábida si situa alla foce del fiume Tinto (vedi Niebla e Minas de Riotinto) che assieme al fiume Odiel, si immette nell’Oceano Atlantico. Un territorio nel quale, ancor prima della costruzione del monastero cristiano, si instaurarono civiltà fenicie, romane e arabe. Al chiostro originale di chiara influenza mudéjar è stato aggiunto nel XVIII secolo, approfittando del restauro dopo il disastroso terremoto di Lisbona del 1755, un piano per difendere la costruzione dagli attacchi dei numerosi pirati della zona.
Attorno al monastero, il giardino botanico fa da cornice a La Rábida. Un parco che si prolunga verso il molo e che nell’evenienza diventa luogo di ritrovo e di celebrazioni come l’importante festa religiosa “Romeria de la Virgen de los Milagros”.
Il molo, conosciuto come il Muelle de la Reina, si affaccia sul Río Tinto. Da qui è possibile ammirare la foce del fiume che si immette nell’Odiel e in lontananza il prorompente e maestoso monumento a Colombo, eretto sulla parte opposta del corso d’acqua (alcune fonti dichiarano che il monumento non sia dedicato a Colombo, bensì al concetto generico della “fede scopritrice”).
Nelle vicinanze, il Muelle de las Carabelas, ovvero il molo delle caravelle, ospita la replica delle tre navi che hanno trionfato nell’impresa transatlantica: la Nina, la Pinta e la Santa Maria. Adiacente alla darsena, si ubica un centro museale nel quale è possibile ammirare la corrispondenza e alcuni strumenti di navigazione di Colombo. In questa moderna struttura ci si immerge totalmente, grazie anche a dei filmati didattici, nell’impresa dell’esploratore genovese.
Assieme a Palos de la Frontera, Moguer e Mazagón, La Rábida è uno dei Lugares Colombinos (che commemorano Colombo) che la Provincia di Huelva promuove per far rivivere le atmosfere del 1492. Cosa fai, salpiamo?
Dove dormire a La Rábida
Questo piccolo nucleo non offre grandi possibilità di alloggio. Sarà indispensabile dormire nel più grande paese di Palos de la Frontera.
Cosa vedere a La Rábida (Huelva):
- Il Monastero de La Rábida
- Il Giardino Botanico
- Il Muelle de las Carabelas e il Centro Museale
- Il Muelle de la Reina
- Il Monumento a Colombo
Per maggiori informazioni turistiche su questa località è possibile visitare la pagina web comunale di Palos de la Frontera. Per consigli personalizzati o per organizzare una visita non dubitate a scrivere ad alberto@andalusiaviaggioitaliano.com