Chiudi gli occhi e dimmi la prima cosa che ti viene in mente con la parola La Mancia (dall’arabo territorio secco, senz’acqua). Quasi sicuramente per molti italiani la regione spagnola della Catiglia-La Mancia rappresenta lo scenario del libro Don Chisciotte, famosa opera del 1605 scritta da Miguel de Cervantes. Un’ambientazione fatta di paesaggi pianeggianti, color ocra come il caldo estivo e di colline armoniose sulla quale poggiano bianchi mulini.
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Indice
I mulini di Don Chisciotte della Mancia
Il paese di Consuegra, in provincia di Toledo, si trova proprio lungo la A-4, l’autostrada che collega Cordoba e l’Andalusia con la capitale Madrid. In questo territorio di buon formaggio, ottimo vino, pregiato zafferano e tradizionali ceramiche, si situa l’immagine simbolo dell’intera regione: i mulini. Sulla collina del Calderico, infatti, è dove si ergono i famosi dodici mulini a vento ed il castello. Come dice il proprio nome, La Mancia è una regione secca, senza fiumi che apportino la forza idraulica necessaria per muovere un mulino. È per questo motivo che in questo territorio venne sfruttata l’energia eolica.
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Dei dodici mulini a vento che con la pietra molare producevano farina, solo quattro conservano i propri ingranaggi e sono in grado ancora di macinare il grano. Due di quest’ultimi sono stati trasformati in musei, uno pubblico ed uno privato. Il “Bolero” è quello pubblico e permette di addentrarsi nelle viscere di un mulino del XVI secolo con tutti gli elementi originali restaurati e, come detto, funzionanti. Un video, inoltre, spiega la storia e tutta la messa in moto di questa fantastica e romanzesco elemento.
Due sono le cose che più mi hanno colpito del mulino: il fatto che ci siano otto finestrelle grazie alla quale il mugnaio capiva la direzione del vento e il fatto che per spostare le pale in direzione del vento sia necessario ruotare tutto il tetto del mulino e che per fare ciò siano sufficienti solo due persone. Quello del “Bolero” è il primo degli undici mulini, susseguono sulla cresta della collina gli altri dieci, quasi ma non del tutto allineati.
Il paesaggio letterario di Consuegra
Questo paesaggio letterario di Consuegra ci immerge nelle scenografie immaginate da Cervantes nel VIII capitolo del primo libro della sua più famosa opera, quando Don Chisciotte affrontò con coraggio i mulini a vento scambiandoli con giganti dalle braccia rotanti.
Il Castello, anch’esso in cima al colle, è uno dei primi che si costruì successivamente alla riconquista cristiana al principio del XIII secolo, anche se sembrerebbe che fu edificato su resti romani. Un castello semplice, senza pretese artistiche, dalla quale però è apprezzabile una stupenda vista dei mulini, della cittadina di Consuegra e della pianura circostante.
Dove dormire a Consuegra
Per vivere davvero l’esperienza di Don Chisciotte è possibile soggiornare a Consuegra. Non sono molte gli hotel in questa località. Qui potrete consultare tutti gli alloggi disponibili e dormire tra i mulini a vento.
Cosa vedere a Consuegra (Castiglia-La Mancia):
- Cerro Calderico con i 12 mulini a vento
- Il paesaggio mancego
- Il Castello
- La cappella della Virgen Blanca
- La Plaza de España
Per maggiori informazioni sui mulini a vento di Consuegra potete contattarmi scrivendo ad alberto@andalusiaviaggioitaliano.com o compilando il seguente form: